Si dice che dopo aver toccato il
fondo non si può che risalire. Sono ottimista di natura e voglio crederci. Il
problema però non è se risaliremo ma quando.
Il nostro livello di “benessere
sociale” si è notevolmente abbassato. A questo abbassamento hanno contribuito
fattori esterni come smog, traffico ed inefficienze nei servizi al cittadino ma
anche fattori che ci coinvolgono in prima persona tra i quali menefreghismo,
inciviltà e rassegnazione.
Ci siamo assuefatti allo schifo (http://gianlucaruggeri.blogspot.it/2014/09/roma-noi-vittime-dello-schifo-quotidiano.html)
ed è per questo che pur di tornare a respirare aria se non pulita almeno non
male odorante, siamo disposti a far passare una risalita per una piccola
passeggiata in collina.
Risaliremo dunque, ma sarebbe
opportuno chiedere il meglio, puntare al massimo, riappropriarci della nostra
identità di cittadini, combattere lo schifo che ci circonda e non contribuire a
crearne altro.
Se parcheggio sulle strisce
pedonali occupando uno scivolo per le carrozzine, creo un danno a quelle
persone per le quali quello scivolo è stato pensato. Se lascio sul marciapiede
un materasso usato favorisco il fenomeno dell’accattonaggio oltre che fornire un’idea
malsana a quanti hanno in cantina una miriade di oggetti inutili dei quali
sbarazzarsi e così via.
I primi a dover prevenire lo
schifo siamo noi.
Sarebbe più opportuno che al
nostro fianco avessimo persone preposte all’ordine pubblico che vigilassero su
tutto ciò che non è lecito, ma poiché ho verificato in prima persona che il più
delle volte siamo soli a combattere contro questi piccoli problemi quotidiani,
allora cerco, per quanto mi è possibile di arginare alcuni comportamenti non
consoni al bene civile. Il problema che si presenta oggi, non sarà più
arginabile (e forse già non lo è più) tra dieci o venti anni. Se oggi non si
risponde concretamente alle domande che seguono, il baratro sociale sarà
inevitabile.
Perché lasciamo che bande di
criminali portino sui marciapiedi persone mutilate o con malformazioni fisiche
solo per impietosirci ed indurci così a donare qualche euro che nelle tasche
degli sfruttatori diventano un ammontare enorme di denaro destinato alla
criminalità? Perché nessuno si prende la briga di fermare gli sfruttatori ed
evitarci queste scene pietose? Perché non vietiamo il rovistaggio nei
cassonetti (forse a qualcuno fa comodo non dover portare in discarica rifiuti
ingombranti…)? Perché non riflettiamo dieci secondi prima di lasciare
l’automobile parcheggiata sulle strisce pedonali? Perché continuiamo a dare
soldi ai bambini che nei vagoni della metropolitana fanno finta di suonare una
pianola invece di stare a scuola? Perché se vige l’educazione obbligatoria dai
6 ai 16 anni, orde di bambini nomadi o comunque di provenienza Est Europea
vagabondano per le stazioni o peggio ancora sono mandati a rubare nella
metropolitana o sugli autobus più affollati nelle ore di punta? Perché nessuno
agisce sebbene tutti sanno? Perché devo assistere al pietoso fenomeno di
ragazzine con neonati in braccio che in ginocchio con voce stridula ed
implorante ripetono un messaggio che recita più o meno così: “Sono ragazza di
Bosnia con tre figli piccoli, vivo sotto i ponti e non ho da mangiare”. Perché
non intervengono i servizi sociali? Perché ci ostiniamo a tollerare bancarelle
di venditori abusivi di merce contraffatta? Perché c’è gente che acquista
braccialetti tossici, occhiali con lenti in plastica che danneggiano la rètina,
imitazioni di borse o portafogli che danneggiano l’economia italiana? Se ne
parla al telegiornale ma non si interviene. E’ come se un poliziotto vedesse un
ladro arrampicarsi su un balcone e dicesse: “Questo dei ladri è un bel
problema, bisognerebbe risolverlo perché così non va bene” invece di fare tutto
il possibile per arrestarlo. Troppi perché e nessuna risposta concreta. Me ne
viene in mente un altro: perché si lascia ancora che tutto questo accada?
Nessun commento:
Posta un commento